Autore: Dipendenti in Cloud
La formazione del personale è fondamentale nell’ambito della gestione delle risorse umane e di organizzazione aziendale. Risulta essenziale per le aziende che desiderano essere più competitive e pronte in un mercato globale sempre più incerto e veloce. Da una parte i dipendenti vengono formati su determinate tematiche, dall’altra le aziende possono contare su personale più qualificato e motivato a raggiungere degli obiettivi di business.
La formazione è una voce del costo del personale dipendente che, più che una spesa dovrebbe essere considerata un investimento.
Scopriamo insieme l’importanza di dedicare tempo e risorse allo sviluppo delle abilità del personale, su quali competenze puntare e come organizzare al meglio il processo di formazione.
Indice
Con formazione del personale s’intende l’insieme di attività che hanno lo scopo di ottimizzare le competenze dei dipendenti, per favorirne sia la crescita personale che le performance aziendali. Attraverso la formazione in azienda si migliorano le competenze e le conoscenze del personale, con effetti positivi sul comportamento e sulle motivazioni delle risorse e con una ricaduta positiva sull’intera impresa.
La formazione del personale aziendale:
Secondo uno studio del Work Institute, piani di formazione efficaci riducono il turnover dei dipendenti e garantiscono stabilità e una buona immagine all’azienda. Le dimissioni volontarie di personale rappresentano un costo importante per le imprese, che lo studio sopracitato, quantifica in oltre 630 miliardi di dollari all’anno, in riferimento al mercato statunitense.
Diventa quindi evidente come l’investimento in formazione abbia risvolti importanti a 360° gradi e come gli effetti negativi di una mancata formazione possano avere un impatto anche a livello economico.
La pandemia di Covid-19 e l'incertezza economica non hanno diminuito l'attenzione verso la formazione.
Infatti, la riorganizzazione aziendale dettata da questi due grandi congiunture, ha rimesso al centro l'importanza della formazione del personale e delle soft skills.
Ad affermarlo è lo studio di Piessepi, Nomisma e Gidp condotto nel 2022 sui responsabili delle risorse umane appartenenti ad un panel di imprese leader italiane; l'indagine ha valutato ciò che è accaduto negli ultimi 24 mesi in relazione all’organizzazione e alle iniziative a favore del benessere organizzativo e per la valorizzazione delle competenze digitali.
Secondo lo studio, quasi la metà delle aziende intervistate ha svolto attività di formazione tecnica negli ultimi 24 mesi, il 42% ha coinvolo i dipendenti in attività di formazione delle soft skill e il 23% ha attivato percorsi di coaching individuali che supportano le persone nella loro fase di crescita.
La formazione aziendale favorisce lo sviluppo da parte dei dipendenti di nuove competenze, sia di tipo personale che professionale. Entrano così in gioco le cosiddette soft skill e hard skill.
Con soft skill s’intendono le competenze trasversali utili in qualsiasi settore e attività, come ad esempio il problem solving, il time management e la capacità di lavorare in team.Incentivare lo sviluppo delle soft skill ha l’obiettivo di far crescere ed emergere le risorse umane e di migliorare il rapporto con i colleghi e con l’azienda stessa.
La formazione che coinvolge le soft skill permette al personale di crescere e di essere più performante, offrendo migliori risultati in minor tempo. Rafforza il legame tra azienda e dipendente, che si sentirà più motivato, di conseguenza più produttivo, in un’azienda che investe e crede in lui.
Le attività di team building aziendale, oltre a incentivare lo spirito di squadra e la coesione tra i colleghi, contribuiscono anche allo sviluppo delle soft skills, come ad esempio la capacità di lavorare in gruppo, oppure l’empatia.
Le hard skill rappresentano invece le competenze tecniche, come la formazione relativa a nuovi software, a una lingua straniera o all’utilizzo di uno specifico macchinario. La formazione focalizzata sulle hard skill ha l'obiettivo di favorire una maggiore preparazione dei dipendenti e un loro aggiornamento sulle ultime innovazioni di settore e lavora in modo che le risorse umane facciano proprie queste nuove competenze nella quotidianità.
Riprendendo lo studio di Piessepi, Nomisma e Gidp, nel 2020-2022 le aziende italiane si sono concentrate sulla formazione delle seguenti hard skill:
Sviluppare le competenze del personale tramite la formazione ha un impatto concreto sulle attività in azienda. A dimostrarlo è anche un rapporto pubblicato su The International Journal of Business and Management Research, secondo cui il 90% dei dipendenti intervistati ha concordato o fortemente concordato sul fatto che i programmi di formazione e sviluppo abbiano migliorato le proprie prestazioni lavorative.
La programmazione e l’organizzazione della formazione in azienda sono fondamentali per ottimizzare l’investimento. Se desideri formare i tuoi dipendenti e non sai da dove iniziare, puoi procedere impostando un piano di formazione efficace seguendo tre fasi ben precise.
La prima fase di gestione della formazione del personale riguarda l’analisi della situazione attuale e dei bisogni. Si inizia raccogliendo informazioni sia sull’azienda nel suo complesso, che sui singoli dipendenti; per farlo, puoi utilizzare strumenti come questionari, interviste, focus group, colloqui individuali, bilanci e documenti ufficiali.
L’analisi non può prescindere da considerare elementi come l’andamento dell’azienda, i reparti in difficoltà e quelli efficienti, i trend di mercato e della concorrenza, la struttura organizzativa e la formazione offerta in passato. Il risultato di questa fase è il report di analisi con indicate le aree di miglioramento aziendale e individuali e gli strumenti con cui risolvere i problemi riscontrati.
In base a ciò che emerge dai report di analisi, si prosegue con la progettazione e l’attuazione della formazione.
Bisogna pianificare le azioni formative, per rispondere ai bisogni individuati. In base agli obiettivi da raggiungere, si decidono i contenuti didattici.
Nello specifico, si valutano le modalità di fruizione della formazione e il tipo di docenza (in presenza oppure on line), il tempo stimato per ciascun intervento e i criteri di valutazione.
Per capire se il piano di formazione è stato efficace, si deve effettuare la valutazione dei risultati e l’eventuale revisione del processo.
L’obiettivo è comprendere quali cambiamenti e dinamiche si sono attivate: dalla trasformazione del clima aziendale allo sviluppo di atteggiamenti nuovi. Proprio per questo è consigliabile procedere con la valutazione almeno 3 mesi dopo il termine della formazione.
Qualora i criteri non mostrino variazioni positive, l’attività di analisi è sempre utile perché permette di cambiare rotta mediante la rivalutazione del processo, l’individuazione e la correzione degli errori compiuti.
La formazione del personale non può essere considerata solo un costo, né tantomeno un'attività da "sospendere" in momenti di difficoltà o incertezza economica. Se studiata e pianificata attentamente, diventa un investimento fondamentale per qualsiasi azienda che voglia rimanere competitiva e crescere.