Autore: Dipendenti in Cloud
Il lavoratore ha diritto a godere di un minimo di 4 settimane di ferie annuali retribuite e non può rinunciarvi in cambio di denaro, né spontaneamente, né dietro richiesta del datore di lavoro: in questo consiste il divieto alla monetizzazione delle ferie, imposto dalla legge italiana. Le aziende che non rispettano questa proibizioni possono essere multate o sanzionate in vari modi.
Nel capitolo approfondiremo questo divieto e tratteremo delle deroghe alla regola. Aggiungeremo anche alcuni consigli per organizzare le ferie dei dipendenti e quindi evitare multe salate.
Iniziamo con il riprendere alcuni concetti fondamentali. Come abbiamo già avuto modo di vedere nel capitolo sulla normativa ferie, il dipendente:
Ad esempio, le ferie maturate nel 2024 vanno consumate per metà entro l’anno e per l’altra entro il 30 giugno del 2026.
Su queste 4 settimane di ferie obbligatorie vige il divieto di monetizzazione, ossia di liquidazione in busta paga, anche parziale. Ma cosa vuol dire esattamente? Significa che tu non puoi impedire a un tuo dipendente di fruire delle sue ferie, nè lui rifiutarsi di farle, in cambio di un compenso in denaro.
Il divieto di monetizzazione viene meno in una serie di circostanze, che rendono possibile, anzi obbligatorio pagare le ferie non godute ai propri dipendenti: vediamole assieme.
Un dipendente può terminare il proprio rapporto di lavoro e avere delle ferie accumulate. Non le può smaltire, perché gli manca il tempo necessario: il pagamento delle ferie non godute gli è dovuto.
I motivi della cessazione del rapporto possono essere vari:
L’obbligo di retribuzione delle ferie non godute si applica a tutti questi casi.
Oltre alle 4 settimane obbligatorie, un dipendente può avere a disposizione ulteriori ferie. Le potremmo definire “contrattuali”, perché stabilite o dalla contrattazione collettiva o anche da contratti individuali stipulati con i singoli lavoratori.
Anche in questo caso il pagamento delle ferie non godute è ammesso dalla legge, perché riguarda giorni aggiuntivi al minimo legale. Quindi il dipendente può rinunciare a godere delle ferie in cambio di una retribuzione da inserire in busta paga.
Nel webinar di Dipendenti in Cloud Real Talks, Raffaele Balestra, amministratore delegato di The Binding Site, offre preziosi consigli sulla gestione delle ferie non godute.
L’indennità sostitutiva, cioè la liquidazione delle ferie non godute, si calcola moltiplicando le ferie residue per la retribuzione giornaliera oppure oraria. A seconda dei casi, dovrai considerare:
Facciamo un esempio: un dipendente con retribuzione lorda oraria di 10,00 euro si dimette dal rapporto di lavoro e ha ancora 20 ore di ferie residue.
Il pagamento dovuto sarà di:
10,00 euro *20= 200,000 euro lordi.
Su questa somma bisognerà applicare il pagamento dei contributi INPS e della tassazione IRPEF.
Cosa succede se un tuo dipendente non usufruisce delle ferie obbligatorie nei tempi previsti dalla legge?
Ecco le conseguenze:
Evita gli accumuli di ferie e le sanzioni per ferie obbligatorie non godute!
Scopri come calcolare quante ferie hanno i tuoi dipendenti
come tenerle sempre sotto controllo.
Come abbiamo visto, potresti ricevere sanzioni molto severe per ferie e permessi non goduti dai tuoi dipendenti. Per evitarlo, dovresti prima di tutto ridurre il più possibile l’accumulo di troppi giorni di ferie per periodi molto lunghi.
Ecco come puoi fare:
In ogni caso, non puoi obbligare il dipendente a prendere le ferie. E se, nonostante tutti i tuoi sforzi per venirgli incontro, il lavoratore continuasse a non chiedere la fruizione delle ferie? Probabilmente perderebbe il diritto al pagamento ferie non godute e tu saresti sollevato da ogni responsabilità.
Scopri tutti i consigli per la gestione delle ferie nella tua Azienda.