Autore: Dipendenti in Cloud
La gestione delle ferie è una questione molto seria: Decreti Legislativi, sentenze e persino la Costituzione si sono pronunciate in merito.
È quindi molto importante rispettare il regolamento ferie. In caso contrario, i rischi sono dietro l’angolo. Potrebbero sorgere contenziosi di lavoro con i dipendenti e i sindacati. Le sanzioni previste poi sono molto pesanti: quelle per le ferie non godute, ad esempio, possono superare i 4000€.
Stai già pensando di fare una full immersion di diritto del lavoro? Aspetta. Prima inizia a leggere questo articolo: troverai i principi della normativa ferie spiegati in modo semplice.
Iniziamo dalle basi: il diritto alle ferie è la facoltà del dipendente di prendersi un riposo retribuito, per recuperare le energie psicofisiche e le relazioni sociali.
Questo diritto si estende a tutti lavoratori dipendenti, qualunque sia la loro qualifica, mansione o tipologia di contratto applicata. Viene riconosciuto anche ai soggetti impiegati nei lavori socialmente utili, nei lavori di pubblica utilità e nei progetti di inserimento. L’obbligo di concedere le ferie retribuite non spetta solo alle imprese, ma anche ai datori di lavoro individuali.
Il diritto alle ferie viene sancito dall’articolo 36 della Costituzione: “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Attenzione, quindi: per il dipendente è obbligatorio godere delle ferie. Questo punto è molto importante e ci servirà per trattare i temi successivi.
Hai rifiutato la richiesta di ferie di un dipendente, perché non compatibile con il lavoro dell’azienda. Lui si è presentato nel tuo ufficio e si è lamentato, rivendicando la sua libertà di assentarsi. Chi ha ragione?
Questa è la risposta che dà l’articolo 2109 del Codice Civile: le ferie devono essere godute “nel tempo che l'imprenditore stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell'impresa e degli interessi del prestatore di lavoro”.
Una posizione certamente non risolutiva, ma che trasmette alcune fondamentali verità:
In ultima analisi, ti suggeriamo di cercare sempre un compromesso con il tuo dipendente.
Quante ferie devi concedere ogni anno? Controlla innanzitutto il contratto collettivo di riferimento per l’attività della tua azienda: lì troverai il numero esatto di giorni. Se non esiste un contratto relativo al tuo settore, tieni fede al limite stabilito dalla legge.
Il numero minimo di ferie viene sancito dal Decreto Legislativo 66 del 2003: “il prestatore di lavoro ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire condizioni di miglior favore”.
Nel webinar di Dipendenti in Cloud Real Talks, Raffaele Balestra, amministratore delegato di The Binding Site, offre preziosi consigli sulla gestione delle ferie dei dipendenti.
Entro quando vanno consumate le ferie? La normativa ferie impone limiti ben precisi. Secondo il Decreto Legislativo 213 del 2004, delle quattro settimane di ferie obbligatorie:
Quindi, ad esempio: un lavoratore che nel 2024 matura quattro settimane di ferie ne deve consumare due entro dicembre 2024 e due non oltre il 30 giugno del 2026. Come assicurarti che ciò avvenga? Puoi iniziare con la pianificazione delle ferie.
Un dipendente non gode delle ferie entro i limiti prescritti, per sua volontà, oppure per altre motivazioni. È possibile trasformarle in un compenso economico?
L'art 10 del Decreto Legislativo 66 del 2003 ci dà la risposta: “Il predetto periodo minimo di quattro settimane non può essere sostituito dalla relativa indennità per ferie non godute, salvo il caso di risoluzione del rapporto di lavoro”.
Questo vuol dire che:
Come abbiamo visto, la fruizione delle ferie deve avvenire entro determinate date. Cosa succede se questo obbligo non viene rispettato?
L’articolo 7 della Legge 183/2010 stabilisce le sanzioni:
Superati gli obblighi e i divieti più generali, ora vediamo cosa prescrive la regolamentazione ferie per alcuni casi specifici.
Un dipendente ti ha presentato la richiesta di dimissioni, oppure tu lo vuoi licenziare. In entrambi i casi scatta il preavviso, cioè il periodo che intercorre tra la comunicazione della decisione e l’ultimo giorno di lavoro. La durata è variabile e viene stabilita dai contratti collettivi.
Consultando il profilo del lavoratore, hai notato che ha ancora ferie residue. Puoi farle coincidere con il preavviso? La risposta è no e arriva dall’articolo 2109 c.c. (Codice Civile). Come da definizione, le ferie sono dedicate al riposo, al contrario del preavviso, in cui il dipendente deve lavorare. Se vuoi proprio far consumare le ferie, dovrai sospendere il preavviso e posticipare la data di fine lavoro di tanti giorni quanti sono quelli di riposo.
C’è solo un’eccezione alla regola: la tutela di chi subisce il recesso. Questo vuol dire che, se il dipendente presenta le dimissioni, tu potrai stabilire le ferie durante il preavviso, senza spostare l’ultimo giorno di lavoro. Al contrario, in caso di licenziamento, il lavoratore deciderà se fruire delle ferie durante il preavviso. Tutto, ovviamente, può avvenire solo se c’è un accordo scritto e firmato da entrambe le parti.
Ed eccoci al secondo caso: un dipendente si ammala durante le ferie. La Corte Costituzionale è entrata nel merito nella sentenza n.616 del 30 dicembre 1987: la malattia interrompe le ferie quando va a intaccare il riposo e la rigenerazione delle energie psicofisiche del lavoratore. La sospensione delle ferie per malattia quindi non avviene sempre, ma a determinate condizioni: te lo spieghiamo meglio nel capitolo dedicato al rapporto tra ferie e malattia.
Le regole da rispettare sono davvero tante, non è vero? E ci siamo solo limitati alla descrizione di una piccola parte della normativa ferie.
Non preoccuparti, alcuni strumenti ti possono semplificare la vita. Il nostro software di gestione delle ferie, ad esempio, ti permette di tenere sotto controllo:
Scopri tutti i consigli per la gestione delle ferie nella tua Azienda.